Archivio mensile:agosto 2012

3° EDIZIONE “UNA VALIGIA PIENA DI PAROLE” – Del Camminar Errante

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La Compagnia di teatro-danza TEATRI de le Rùe è lieta di presentare  la 3° Edizione di Residenza Teatrale “Una valigia piena di parole” sulla montagna del Gran Sasso, con gli spettacoli finali dal titolo DEL CAMMINAR ERRANTE.

Il progetto di ricerca e messa in scena teatrale si svolge tra i boschi ed i borghi di Pietracamela ed Intermesoli (TE), dal periodo di Giugno fino ad Agosto di ogni anno.

L’evento qui proposto vuole essere la continuità di un progetto già intrapreso da due anni con grande successo e volto a crescere come esperienza formativa in campo artistico e teatrale, coinvolgendo sempre più le risorse culturali e sociali del luogo e soprattutto del suo ambiente naturale.

“Un viaggio di mille chilometri inizia sempre con un passo”, così scriveva Lao Tse, così camminando sui sentieri della nostra montagna si è lavorato sulla tematica “dell’erranza” dei lunghi viaggi a piedi, degli spostamenti fisici da un luogo ad un altro, per costrizione, per lavoro, per necessità, per isolamento o per ritrovare un contatto con se stessi.

In questo viaggio abbiamo raccolto testimonianze di cammini a piedi: dai racconti dei nostri Nonni e Pastori transumanti, dagli stornelli alle letture epiche che usavano recitare a memoria negli stazzi, dal racconto dell’Ebreo Errante, fino alle Metamorfosi di Ovidio.

Filo d’unione sono i canti, che segnavano da sempre e in ogni popolazione il percorso e la direzione del proprio viaggio, per evasione o per sconfinamento, come mappatura mnemonica per ritrovare la strada di ritorno a casa.

Si racconterà di come l’atto del camminare è ancora legato alla propria sussistenza e di come tracciando a piedi il proprio cammino si possano ancora unire differenti popoli, saperi e pensieri.

Camminare significa aprirsi al mondo”, così scriveva David Le Breton, messaggio che i Teatri de le Rùe  adottano nella loro ricerca,  condividendolo con il proprio pubblico in un palcoscenico aperto dove le diverse esperienze, i propri bagagli culturali e le proprie abilità artigianali possano sopravvivere e trovare incoraggiamento ad esistere e non abbandonare angoli così ricchi di storia e natura, come la montagna del Gran Sasso